LINK FESTIVAL sezione ORIENTOCCIDENTE 2012: un consuntivo artistico
LINK FESTIVAL
sezione ORIENTOCCIDENTE 2012
un sintetico resoconto artistico
Pubblichiamo il resoconto artistico sull’edizione 2012 del Festival Orientoccidente. E’ il consuntivo che abbiamo inserito nella relazione consegnata recentemente all’Assessorato alla Cultura della Regione Toscana, in rapporto a tutto il Link Festival di cui facciamo parte.
Questi appunti chiudono quindi, anche formalmente, l’ottava edizione del nostro festival e aprono in qualche modo le prospettive e l’impostazione per la programmazione della prossima estate.
L'ottava edizione di Orientoccidente, come sezione del Link Festival, ha confermato il suo profilo internazionale, l'originalità delle proposte musicali e delle sue produzioni originali, il successo di pubblico e la capacità di fare rete. Le contaminazioni culturali e quindi anche musicali sono l'anima di Orientoccidente e il suo programma 2012 ne ha confermato l'impostazione culturale: l'idea è stata sempre quella di conoscere le nostre radici, le nostre tradizioni, per poi conoscere meglio le radici altrui e imparare quindi a rispettarle. E mescolarsi, se è possibile, in un gioco di memoria e contemporaneità.
Le scelte ovviamente si sono evolute e la ricerca di un filo conduttore (che ha sempre caratterizzato il cartellone di Orientoccidente) porta anche a viaggiare, nell'universo globale della musica e della cultura, con libertà.
E' stata una bella edizione. Fatta con molti sacrifici, soprattutto per il budget, ma siamo riusciti a metter su, anche quest'anno, una serie di eventi di grande rilievo nazionale e internazionale. E siamo stati ripagati da una numerosa presenza di pubblico e da molti consensi.
La caratteristica più interessante dell'edizione 2012 è che intorno a Orientoccidente siamo riusciti a catalizzare molte energie che vivono nel Valdanro e in Provincia di Arezzo. Abbiamo fatto rete, come si suol dire.
Orientoccidente è infatti una sezione del Link Festival che è l’associazione dei quattro maggiori festival aretini (Pieve e Castelli, Kilowatt, Visioni e, appunto, Orientoccidente) e già questo dimostra la volontà di collaborare. Ma poi noi, per conto nostro, abbiamo creato un vero e proprio Network, mettendo in rete un cartellone di 36 eventi collegati, coinvolgendo, in due mesi, rassegne come Fahrenheit Festival di San Giovanni Valdarno, Antico Teatro Stabile del Meriggio sul Pratomagno, Festival Perlamora a Figline Valdarno, spazi all'interno della Notte Rosa di Arezzo, Stazione Estiva di Pergine Valdarno e Laterina, il Festival di Musica Antica di Marciano, il Festival Musicale Savinese di Monte San Savino, il progetto Piazza Mondo nella Nottebianca di Montevarchi, l'ARCI, la collaborazione con le strutture gestite dalla cooperativa sociale Beta.
L'ottava edizione l'abbiamo voluta dedicare al Centenario della nascita di Woody Guthrie, grande poeta e folksinger americano che visse la grande crisi degli anni Trenta e fondò la moderna canzone di protesta. Quindi, partendo dal suo esempio, abbiamo cercato di parlare della "crisi dell'Occidente" e raccontare le canzoni e gli artisti che sono attenti all'oggi. Quindi il viaggio è cominciato con Alabastro Euforico e Tomviolence, la poetica surreale di Iosonouncane, la ventata di allegria del Circo Zuzzurulloni. Enrico Fink e Tiziano Mazzoni che hanno parlato e cantato Bob Dylan, Raiz (Almamegretta) con Fausto Mesolella e Radicanto che hanno portato il punto di vista del Sud, i maestri dell'ottava rima e la Filarmonica di Loro Ciuffenna che hanno affrontato sapientemente il tema del festival, la fascinosa Irlanda di Whisky Trail, la Casa del Vento con le loro canzoni sociali e la grande presenza dell'artista americana Patti Smith. Per arrivare alle storie di migrazione di Peppe Voltarelli e al combat rock dei Gang, veri seguaci dell'insegnamento di Woody Guthrie.
Orientoccidente ha quindi confermato di essere un festival importante. Con un grande consenso da parte del pubblico, che numeroso riempie le nostre belle piazze. E' un festival realizzato in economia, e non produce nessuna speculazione. E' un "servizio" che noi, con gli enti locali e gli sponsor, facciamo alla comunità. L'ingresso è (prevalentemente) gratuito. E ormai ha un profilo nazionale ed è conosciuto in tutt'Italia.
In questo senso è uno straordinario strumento di promozione turistica e una vetrina per il territorio e la Toscana. E' un evento che mette insieme tutti i comuni del Valdarno (oltre ad alcuni della Valdichiana), e questo di per sé è già un aspetto ampiamente positivo. E' organizzato da due cooperative, Materiali Sonori e Officine della Cultura, che producono musica e teatro. Che lavorano tutto l'anno legate al luogo dove operano, ma con una visione e una presenza nazionale. Con il marchio di Orientoccidente, e grazie ad esso e ai suoi attori, abbiamo inventato progetti che poi girano l'Italia (e oltre) e quindi portano ovunque il sapore della nostra terra.
www.orientoccidente.net