Giancarlo Cardini


Giancarlo Cardini. Un punto di riferimento per tutti i noi.
I dischi e i progetti fatti insieme sono pietre miliari.
Musica Necessaria.
La Materiali Sonori gli deve molto.
Ha un posto di assoluto rilievo nel nostro ideale pantheon.
Anzi nella nostra hall of fame, perché il Maestro Cardini era, a suo modo, una stella pop.
Grazie Giancarlo.

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Se ne andato da questo mondo ๐—š๐—ถ๐—ฎ๐—ป๐—ฐ๐—ฎ๐—ฟ๐—น๐—ผ ๐—–๐—ฎ๐—ฟ๐—ฑ๐—ถ๐—ป๐—ถ.
Il suo primo album che Materiali Sonori pubblicò fu “O Quieta O Dolce Mattina d’Ottobre”, 1994. Lo stesso anno del mio “Polvere nella mente”. Quando un giorno andammo a trovarlo per discutere di alcune cose sulla produzione, Giampiero, nel momento di lasciarsi, gli diede il mio CD. «Ma che sei grullo?! Son due note messe in croce. Non lo ascolterà mai». Conoscevo il nome di Cardini fin dalla sua presenza nell’album del concerto dedicato a Demetrio Stratos. Era il 1979. In mezzo a brani di Finardi, Guccini, Branduardi, Venditti, ci furono due titoli che mi colpirono: “Novelletta” e “Solfeggio Parlante Per Voce Sola”. Questo è matto, mi dissi. Ma era una bella provocazione, in quel contesto e in quegli anni dove ancora era in uso provocare gli ascoltatori. Si voleva guardare e ascoltare oltre. Giampiero mi parlò dei sui lavori su Satie, Cage e altri autori di musica contemporanea e d’avanguardia. Quindici anni dopo, con quel “matto”, ci trovavamo a pubblicargli un album e, ne ero certo, non avrebbe mai ascoltato il mio disco. Quando ci incontrammo di nuovo, mi disse: “Ci sono cose interessanti”, riferendosi a “Polvere”, e ci mettemmo a guardare una tappa del Tour de France. Non me lo sarei mai aspettato che Giancarlo avrebbe perso tempo ad ascoltare il mio disco e neppure mi sarei aspettato di trovarmi con lui e Giampiero a discutere animatamente di ciclismo. Ok la musica - e lui ne conosceva di tanta e di varia - ma il ciclismo è il ciclismo e quelli erano pure anni buoni per intavolare delle belle chiaccherate da tifosi.
Non ho mai capito se per i sei dischi che ne seguirono - tra esecuzioni, proprie composizioni e partecipazioni - ci unissero più le idee, le proposte musicali o la passione per quello sport. Forse era tutto l’insieme. Ci trovavamo, è fuori di dubbio, e questo ci bastava.

Arlo Bigazzi

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... ho pensato d'acchito che il modo migliore per ricordare e anche esorcizzare la morte di Giancarlo Cardini fosse il sienzio... al limite un silenzio schivo e però performante come lui, come un "suo" "4 e 33" da ripetere ormai per sempre, più che ad libitum... Però il suo posto nella mia vita adulta è stato più ingombrante di quanto si possa pensare... e dunque parto da questo brano ("Nuvoletta" - 1979) che Lui e Sylvano Bussotti avevano voluto per Demetrio Stratos e che, perfino inaspettato, colse me e Brother Romero ( ...sempre lui โค...) in una avventurosa Lugano di poco più di quarant'anni fa.
dunque al mio primo incontro dal vivo con lui, così prezioso, incongruo... a punteggiar gli eventi, surrettizio appunto, gli dicevo e lui pronto: "semmai a tentoni..."

Lorenzo Pallini

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