Letizia Fuochi nasce a Firenze il 3 novembre 1978 con gli occhi spalancati e un temperamento tempestoso. La passione per la musica e lo spettacolo sono un'eredità di famiglia: sorella dell'amata nonna Mirella è Tina Allori una delle cantanti più celebri della RAI degli anni Cinquanta, loro cognato è Oscar Brazzi famoso regista e produttore cinematografico fratello dell'indimenticabile Rossano Brazzi. Sulla propria storia familiare, Letizia scriverà e debutterà nel gennaio 2014 al Teatro Le Laudi di Firenze con uno spettacolo intitolato Tina Allori – La Bella Voce della Radio. I libri, lo studio della storia contemporanea, la letteratura e la poesia del Novecento, la convincono sempre di più a cercare nella forza comunicativa, espressiva ed emozionale del Teatro canzone la sua principale attività ed ispirazione. Nel luglio 1998 arriva l'incontro che le cambierà la vita e la dimensione interiore: quello con Fabrizio de André, da sempre considerato un maestro di pensiero per quel suo sguardo attento sull'umana complessità dell'esistenza. Letizia debutta sulla scena fiorentina nel 1999: prima come cantautrice ed interprete, successivamente anche come autrice di numerosi spettacoli di teatro canzone. Fino ad oggi ha pubblicato Finito e infinito (Eipe Records 2002), Come l’acqua alla terra (EmaVinci 2009), il singolo Donna Nigra (2010) diventato la canzone manifesto per la battaglia internazionale contro le mutilazioni genitali femminili e Inchiostro (2017) album prodotto da Materiali Sonori storica etichetta Indie Italiana, recensito su riviste e quotidiani nazionali ed internazionali. La voce di Letizia appare nei singoli Firenze – Copenaghen ed Estate Fiorentina prodotti da La Scena Muta; nel brano Oltre dei gruppo MCDC; ne L'esilio di Marco Cantini; ne I said Yes dei Rio Mezzanino.
Da gennaio 2011 inzia l'importante sodalizio artistico con il musicista Francesco Frank Cusumano, al suo fianco come chitarrista e polistrumentista in teatro, arrangiatore ed esecutore in studio di registrazione. Nel giugno 2013 debuttano a Forlì con lo spettacolo Facciamo Musica con tre soldi – poesie e canzoni di Bertold Brecht; nell'ottobre 2013 sono chiamati da Sergio Staino al Teatro Verdi di Pisa in una serata benefica presentata da Claudio Bisio, insieme a Roberto Vecchioni, Gianmaria Testa, Bobo Rondelli, Alessandro Benvenuti.
Nel settembre 2014, come voce ufficiale dei Mediterranea - band tributo di Fabrizio de André - Letizia ha aperto il concerto di Mauro Pagani presso la Cavea del Nuovo Teatro dell’Opera di Firenze.
Nel dicembre 2014 è ospite di Anna Bischi Graziani moglie di Ivan Graziani, prima a Urbino, poi a Teramo alla diciassettesima edizione del Pigro con il trio tutto al femminile Le Pazze sul Fiume con cui, nel maggio 2015 è in scena al Teatro di Rifredi di Firenze al fianco di Enzo Decaro per uno spettacolo sempre dedicato al cantautore abruzzese. Da gennaio 2016 collabora, sempre insieme a Francesco Frank Cusumano, con Catalyst - centro di ricerca, produzione e scuola di teatro – per lo spettacolo L'Albero della Memoria con la regia di Riccardo Rombi nei teatri di tutta Italia.
Nell'ottobre 2017 inizia il tour di presentazione di INCHIOSTRO debuttando al Teatro Puccini di Firenze, passando dal Teatro Arciliuto di Roma, al Festival di strada di Avola (SR) fino a Casa Sanremo durante la finale del Festival 2018.
Nel settembre 2019 si esibisce con Tommy Graziani - figlio di Ivan Graziani - e la storica Band del cantautore abruzzese formata da Bip Gismondi e Carlo Simonari.
Nell'ottobre 2019 debutta con uno spettacolo su Chavela Vargas nel centenario della nascita dell'artista messicana: le repliche di Fuegos Y Chavela – Storia di Chavela Vargas Cantora e Sciamana vengono interrotte (solo momentaneamente) per la grave emergenza sanitaria da Covid-19, così come la registrazione di un omonimo Ep musicale prodotto da Materiali Sonori.
Durante i mesi difficili del confinamento per il Covid, insieme a Francesco Frank Cusumano, sono comunque iniziati i lavori per un nuovo concept album...
Ad oggi conta numerosi recital e varie collaborazioni artistiche con attori e musicisti : Fuegos y Chavela. Storia di Chavela Vargas cantora e Sciamana (2019); Non chiamatelo Poeta. Storia di Fabrizio de André (2019); Avevamo Gli occhi Troppo Belli. Artiste Partigiane Combattenti (2018); L'altra me (2017); Tra Gaber e Faber (2016); Noche Negra. Storia di Gerda Taro, Blanca Mariposa, reporter di guerra (2014); Tina Allori. La bella voce della Radio (2014); Arcipelago Ivan. Vita, donne ed emozioni di Ivan Graziani (2014); Facciamo Musica con Tre Soldi. Poesie e Canzoni di Bertolt Brecht (2013); Dialoghi con il signor G. (2013) Neve di carta (2013); Non fu sogno né sonno. Storia di una donna e del vento di Marzo (2012); Come l’acqua alla Terra. Il racconto (2012); Incanto attorno al fuoco. Dalla poesia medievale alla canzone d’autore (2011); Se Potessi Calamandrei. Questo cerco nel presente (2011); liriche per l’opera musicale per ragazzi Scacchi (2008); autrice delle musiche per gli spettacoli …se v’assiste la memoria (2005) e L’arte del sole e della luna. Cyrano de Bergerac (2004).
[giugno 2020]
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FUEGOS Y CHAVELA
Chavela Vargas, sciamana, cantora e grande artista latino-americana (messicana originaria del Costa Rica nata nel 1919 e scomparsa nel 2012), musa ispiratrice di passioni, leggende e umanità. Nei cento anni dalla sua nascita, Letizia Fuochi presenta “Fuegos y Chavela – Storia di Chavela Vargas”, i pensieri, le parole e la musica di una grande “cantastorie”. Accompagnata da Francesco Frank Cusumano (chitarra) e Oretta Giunti (percussioni), la cantautrice fiorentina ripercorre la storia di questa donna fascinosa e ribelle capace di incantare nella sua lunga vita, alcuni dei protagonisti dell'arte contemporanea: da Frida Kahlo a Pedro Almodovar, Ava Gardner, Liz Tayor, Joaquin Sabina e molti altri. Attraverso citazioni da interviste, documentari e canzoni, Letizia racconta oscurità e luce di un'artista in Italia quasi del tutto sconosciuta, per farsi tramite di un linguaggio invisibile, potente ed universale: la volontà di credere e sopravvivere ai propri sogni.
"La sua voce possiede una dimensione fisica, i silenzi nelle sue canzoni sono uno strappo, una lacerazione, rilasciano emozioni antiche, profonde e autentiche da togliere il fiato; alla fine di ogni ascolto se ne esce purificati: Chavela Vargas non è solo una cantante messicana, Chavela Vargas è il Messico".
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INCHIOSTRO
Letizia Fuochi, dopo otto anni da interprete e autrice di teatro canzone, torna con un lavoro discografico pubblicato da Materiali Sonori. Inchiostro si presenta come uno sguardo nuovo, più consapevole, autoironico, appassionato, autobiografico: ogni brano è una storia vissuta intensamente in un costante confronto con la realtà. Al suo fianco il chitarrista Francesco Frank Cusumano, con cui Letizia collabora dal 2011, autore degli arrangiamenti del progetto. E poi Daniele Bao, Claudia Duranti (arpa); Michele Staino (contrabbasso); Pablo Cancialli (percussioni); Oretta Giunti (batteria) e Rio Mezzanino.
Inchiostro: indelebile come la voce del bosco e la carezza del sole nel mare, come l'odore della nepitella dopo un acquazzone in agosto, come la mia infanzia in estate. Indelebile come le ferite, come ogni voragine, vertigine e risalita. Indelebile come il Duende andaluso e i sogni della Cupaima, indelebile come l'amore che ho fatto e quello che ho subìto. Traccia permanente del cuore, cicatrice del sangue, respiro profondo: quello della musica che ho masticato, delle emozioni che mi hanno at-traversata e dei ricordi che mi hanno nutrita. Indelebile, come queste canzoni nas-coste da molto tempo nei miei desideri. Non sono fatta per la vita, in me è tutto in-cendio! - diceva la poetessa Marina Cvetaeva - Io sono una creatura scorticata a nudo mentre tutti voi portate la corazza. E' così. Devo essere amata in modo del tutto straordinario per poter amare straordinariamente: brucio, dunque sono. Questa, sono anche io.
[Letizia Fuochi]
Letizia Fuochi, voci, testi e musiche
Francesco Cusumano, chitarre classiche, acustiche, elettriche,
basso, arrangiamenti
Daniele Bao, programmazioni, archi, trombone, arrangiamenti
Oretta Giunti, batteria
Pablo Cancialli, percussioni
Michele Staino, contrabbasso
Claudia Duranti, arpa in "Dolceamaro"
Rio Mezzanino, arrangiamenti in Indelebile
Registrato e mixato da Daniele Bao presso Parsifal Recording Studio
Digital editing: Fabrizio de Carolis - Reference Studio, Roma.
2017 © materiali sonori edizioni musicali
A PROPOSITO DI INCHIOSTRO, IL DISCO DI LETIZIA FUOCHI
I testi sono il primo colpo al cuore, il primo propellente per l’attività della mente, del pensiero, che arriva da questa raffinata raccolta di canzoni che conferma le qualità della cantautrice fiorentina e la sua maturità artistica.
Poi parte il gustoso intreccio tra voce, sapientemente modulata, alternativamente ruvida e dolce, e musiche, anche queste create dall’artista; che indosserà pure “un vestito di stoffa bruciata”, come sostiene nel primo brano, Canzone del tempo presente, ma lo sa indossare con eleganza; e vogliamo parlare della delicatezza di Dolceamaro (già Canto de’ Pazzi)? Nel “cantuccio del mondo” che l’angolo fiorentino ricordato tra parentesi rappresenta, “dolceamaro… è il contatto con un ricordo che si ama e si teme”, e questi squarci poetici sono immersi in una musica sinceramente evocativa, senza rinunciare ad affondi nella dimensione dell’ironia (basti pensare a Il mio analista scuote la testa, ma non solo) e a ritmi che pescano sapientemente nella tradizione popolare rinnovandola e mostrando capacità originali di rielaborazione e di ricerca.
Un bell’esempio in questo senso è Festa di paese, che ha quasi un sapore boborondelliano e un guizzo tale da inverare ciò che si promette alla fine della canzone: “con un tango t’incanterò, e sulla musica vi stupirò”.
Attimi della vita quotidiana, sentimenti di disagio, straniamento e tutte le asperità e le tenerezze dell’amore, la fanno da padroni, riuscendo a miscelare in modo convincente “piani alti” e semplice gradevolezza dell’ascolto, invito alla riflessione e scanzonata voglia di vivere, per rendersi e renderci “consapevoli di sé, della propria immensa solitudine”, come in chiusura de L’antro della fata.
Una citazione a parte merita anche Indelebile, ultimo gioiellino della ricca raccolta: ospiti, Rio Mezzanino; un brano che sa graffiare il “silenzio inevitabile della realtà”, e che contribuisce a rendere l’intero percorso musicale e canoro qui offerto “indelebile, come l’inchiostro”. [Massimo Seriacopi]
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